Il Mali è conosciuto in Italia quasi unicamente per la ex-mitica Timbuctu e per la “magica” popolazione Dogon della falesia di Bandiagara. Secondo ottimistiche stime solo un italiano su mille sa che la capitale del Mali è Bamako e, addirittura, soltanto uno studente su diecimila sa che è possibile fare qualcosa di concreto per permettere ad un proprio coetaneo del Mali di frequentare almeno la scuola primaria. Gli studenti della scuola media Perotti di Torino, grazie al gemellaggio con la scuola primaria del poverissimo quartiere di Banconi a Bamako, promosso a partire dall’anno scolastico 2004/05 dalla professoressa Lella Perosino, fanno parte di questo ristretto numero di “esperti”, specializzati in cooperazione con istituti scolastici pubblici del Mali. E’ proprio grazie alla spinta generosa ed entusiasta di questi ragazzi e alla essenziale collaborazione e organizzazione dell’associazione umanista UnAltroMondo di Sesto San Giovanni, che sette volontari italiani hanno deciso di dedicare venti giorni delle loro ferie di agosto ai bambini delle scuole primarie di Kalaban-coura e di Banconi, quartieri molto poveri di Bamako, portando direttamente alle scuole menzionate 250 Kg. di materiali scolastici raccolti dagli allievi della S.M. Perotti e, soprattutto, proponendosi come insegnanti per tre ore al mattino e come animatori per due ore nel pomeriggio. Bene, ora, siamo rientrati tutti e sette in Italia, sani e salvi e anche un po’ “cambiati”, consapevoli di aver “dato” tanto e di avere ricevuto tantissimo: non è descrivibile quello che è rimasto dentro ciascuno di noi, le immagini delle esperienze vissute ritornano spesso in mente e suscitano grandi emozioni e commozione. Il vissuto tra i bambini di Bamako, nei loro quartieri, nelle loro case e con le loro famiglie, perché lì siamo stati sempre, ha modificato il nostro modo tanto, troppo occidentale di vedere le cose, di concepire l’educazione e l’istruzione, di pensare a modelli di cooperazione…..andremo avanti con il progetto cercando da subito, in Italia, di promuovere il gemellaggio con altre scuole, di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile sull’importanza delle adozioni scolastiche a distanza, di raccogliere materiali scolastici adatti alle esigenze della scuola maliana…….e in Mali? Beh, speriamo di tornare nell’agosto 2008 con nuovi volontari per riuscire a tenere aperte tante scuole pubbliche di Bamako, di Segou, di Mopti…..di Timbuctu e dei villaggi Dogon della falesia di Bandiagara……ah, dimenticavamo: l’italianizzato “tu babù”, in bambarà, significa “uomini bianchi”…..i bambini per strada ci chiamavano così, chissà perché???
Beppe